
I sentieri del Ricordo
In occasione dell'attivazione della promozione on line del libro sul Cattani ed il relativo accudimento del Bosco del Ricordo alla Torre Medicine, riporto l'intervento di presentazione dell'opera da parte di Fabrizio Savani di Sodales, all'Aula Magna dell'Università di Parma, il 26 ottobre 2019.
Buona lettura, un saluto, Sodales odv.
"Credo che quest’opera sia stata scritta per tutti coloro che vogliono camminare insieme, vivere insieme, dividere le emozioni insieme, i dispiaceri, le gioie.
Ho immaginato di barattare le ali della mia fantasia con un paio di scarpe comode perché credo che questo libro sia un percorso attraverso i sentieri del ricordo.
Sentieri che appartengono alla comunità e a tutte le persone che sono in grado di percepirli e di percorrerli.
Sono una labile rete in un paesaggio di cancelli che ho trovato aperti, con muretti a secco e passaggi al sole e in ombra, fra gli alberi. Ho cercato di percorrerli senza correre fra i ricordi, senza fare danni.
Sono sentieri che uniscono le persone e le rendono partecipi perché i ricordi hanno bisogno di manutenzione ed accudimento costante. Ad ogni racconto, il sentiero si arricchisce di note e si ridefinisce nei dettagli e nelle emozioni legando le persone come le radici lo fanno al terreno.
Il percorso nel ricordo di una tragedia della città è diventato una storia da scrivere e il libro è un distillato di racconti, emozioni, gioie, dolori che attraversano i decenni delle persone e della comunità. Decenni che hanno visto le promesse invecchiare nel tempo e ingiallirsi come le foglie d'autunno, parole che si sono ripetute stancamente senza tempo e che hanno perso il loro significato nella loro ripetizione.
Percorrere questo sentiero del ricordo ti fa scivolare indietro nel tempo lontano da questo mondo moderno e si ritorna con la memoria ad una Parma di allora e allo scenario di fondo della città
Questo sentiero temporale porta al Bosco del Ricordo, un luogo dove gli anni e le persone si possono contare fra i tronchi degli alberi che immagino come una cattedrale laica che ha come copertura ipotetica le chiome degli alberi col vento che agita le foglie ed accarezza i ricordi delle persone.
Questi alberi, questi esseri commoventemente vivi, sembrano mettere in contatto momenti e ricordi separati delle persone ma che creano delle corrispondenze storiche attraverso aneddoti, incontri, coincidenze.
Questo è anche un libro di biografie, che cammina in un sentiero che va a ritroso nella storia e nell’intimità delle persone incontrate e che entra nei luoghi pubblici e privati.
Storie, persone, luoghi, formano alla fine una consapevolezza di un paesaggio umano ed arboreo dove ci si può muovere e sostare fisicamente e mentalmente.
Quest’opera penso che ci abbia portato ad un luogo importante che aspettava solo di essere scoperto.
Per ogni luogo importante della storia di ognuno di noi, per alcuni il Bosco del Ricordo, ecco penso che dovremmo chiederci cosa sappiamo di noi in questo luogo che non possiamo sapere in nessun altro luogo.
Gli Apache immaginavano il passato come un sentiero da percorrere attraverso determinate tracce commemorative fatte di racconti, canzoni, odori, resti del passato. Io penso che queste orme portino a un luogo, una sorta di mappa biologica vivente dei nostri ricordi e delle nostre vite."